TEATRO CABOTO
Via Sebastiano Caboto, 2 Milano - Zona P.za Po
Telefono: 02 - 70605035
Web Site: http://www.teatrocaboto.it
cabotopress@virgilio.it
DESCRIZIONE:
Il Teatro Caboto di Milano è situato all’interno della Parrocchia di Gesù Buon Pastore e San Matteo Apostolo, sotto la cui chiesa ha sede. In quasi cinquant’anni é stato ristrutturato tre volte, l’ultima delle quali a cavallo tra il 2002 ed il 2003. Con quest’ultima ristrutturazione sono stati completamente rivisti e adeguati alle norme di sicurezza l'impianto elettrico, la sonorizzazione della sala, le poltrone della sala, il palco e le uscite di sicurezza. Il nome di Teatro Caboto é stato scelto soprattutto in quanto riprende il concetto dell’esplorazione (nel mare magnum dell’arte) oltre che per la comodità di associarlo facilmente al suo indirizzo (Via Caboto numero 2).
Teatro Caboto
Presenta
AIDA
DI GIUSEPPE VERDI
Tratto da un racconto di Edgar Wallace
GIOVEDI 8 / SABATO 9 / GIOVEDI 15 / SABATO 17 ORE 21.00
DOMENICA 10 / DOMENICA 18 ORE 16.00
Aida - Olivera Mercurio / Donatella Giansanti
Radames - Antonio Signorello
Amneris - Ines Olabarria Smith / Elena Serra
Amonasro - Leopoldo Rojas O'Donnell
Ramfis - Ilia Popov
IL Re – Giuseppe Gloria
Un messaggero – Giorgio Balestra
Direzione musicale - Emanuele De Filippis
Scenografie - Alessandra Alberello Conti, Michele Brunetti
Luci - Gianluca Frigerio
Regia – Giacomo Agosti
INGRESSO
Intero € 15.00
Ridotto “CartaCaboto” € 12.00
Over 60 € 10.00
Nota di Regia
Il Teatro Caboto si cimenta ancora una volta nei virtuosismi dell'opera lirica e ne esprime le potenzialità attraverso l'energia travolgente dell' "Aida" del maestro Verdi. La regia, rimanendo fedele allo sguardo indagatore dell'autore, vuole soffermarsi, insistere e accarezzare le contraddizioni e la forza dell'amore, che si manifesta in quest'opera.Il teatro Caboto presenta un'Aida fluida come il Nilo che si sviluppa anzitutto come fatto scenico, fisico. Il canto è un gesto e il pianoforte è presente e prepotente come un attore. Rappresentata più piccola nelle dimensioni, senza coro né orchestra, l'opera lavora in profondità, sull'immaginazione dello spettatore.
"Ci saranno gli elefanti?" "Sì'" rispondiamo noi..
Il coronamento più prezioso degno di una stagione intervallata da momenti di grande classicità e di immensa poesia; Giacomo Agosti, dopo il successo con la Traviata, la Bohème, la messinscena de Pagliacci e ancora Lucia di Lammermoor, chiude la sua stagione lirica al fianco dell’Associazione Il Nuovo Mondo con l’allestimento de l’Aida di Giuseppe Verdi, capace di commuovere nella sua essenzialità espressiva.
QUELLO CHE DI NOI C'E' IN "AIDA"
L'Aida è una delle più grandi storie d'amore mai raccontate.
Da vero coetaneo di Wagner, Verdi lavora sul principio travolgente dell'energia amorosa, che attraversa le classi sociali dell'antico Egitto.
Radames e' il capo delle guardie del Faraone. Innamorato di Aida, una schiava etiope, e' oggetto di spietate attenzioni da parte di Amneris, la figlia del Faraone.
Radames parte per combattere gli Etiopi e ottiene una nuova vittoria.
Aida lo attende, travagliata dal contrasto tra l'amore per il suo popolo (all'insaputa di tutti, e' la figlia del re degli Etiopi) e quello per Radames, che accende Amneris di nuova gelosia.
Tra i prigionieri al seguito di Radames c'e' - sotto mentite spoglie - Amonasro, padre di Aida e re degli Etiopi.
Amonasro chiede alla figlia di farsi rivelare da Radames un'informazione militare necessaria a organizzare la riscossa da parte degli Etiopi. Afflitta da un nuovo, atroce dilemma, Aida acconsente - ma al momento dello scambio di informazioni, Radames viene sorpreso dal capo dei sacerdoti di corte, Ramfis, e imprigionato con l'accusa di tradimento.
Amneris cerca invano di ottenere la sua salvezza, chiedendogli di rinunciare ad Aida.
Radames si lascia seppellire vivo dai sacerdoti, ma con una splendida sorpresa: Aida e' entrata nella tomba prima di lui per spirare tra le sue braccia.