Donne dipinte su legno occhieggiano dalle pareti, nei loro tratti viola, blu e bordeaux. Mentre onde, nuvole e fulmini fanno da contorno. Sono le immagini del mondo fluttuante fra Giappone e Cina del ristorante Wu Taiyo di viale Ranzoni. Uno locale minimale ma ospitale: che sale, nell'ampia zona soppalcata; che scende, nel piano inferiore, in uno spazio ideale per feste ed eventi privati; e che si fa salotto conviviale, nella teoria dei tatami, oppure oasi intima e raccolta, nei piccoli privé al pianterreno. Perfetti per un tête-à-tête. Tanto, per richiamare l'attenzione dei camerieri vi è un pulsantino in bella vista sul tavolo.

SUSHI SPRINT - "Il nostro intento è quello di non stancare mai l'ospite, proponendo sempre piatti nuovi e gustosi", dichiara Wu, che dirige il tutto con puntiglio. E così questo ristorante quasi maggiorenne (compie 18 anni nel giugno 2011), capostipite del trio Wu Taiyo (gli altri due sono in via Adige e in via Plinio), guarda avanti, esplora insoliti sapori nipponici, non dimentica i classici ma li rivisita in chiave curiosa. Merito pure della consulenza di uno chef giapponese, originario di Osaka: Taiji Kazemoto. Ecco allora il sushi cotto, passato per un attimo in forno affinché nigiri, uramaki e hosomaki risultino morbidi e rotondi al palato (anche di chi non ama il pesce crudo). Ed ecco anche il sushi vegetariano, preparato con le verdure e virtuoso di zucca, zucchine, asparagi e spinaci. Per un assaporare in verde e giallo. Senza dimenticare due vere delizie: i nigiri con il roast-beef e quelli con il filetto d'oca. Dedicati agli appassionati della carne.

JAP POP - Ma il variegato menu contempla pure i preziosi maki all'astice e all'aragosta, il rosato tonno scottato (corredato da una speciale salsa home made), il sukiyaki (manzo e altri ingredienti cucinati nell'apposita pentola in ferro), lo shabu shabu (pesce, carne e verdure da tuffare nel brodo bollente), il rombo e il granchio al vapore nonché (quando c'è) la testa di tonno grigliato. Una prelibatezza da intenditori. Insomma, ricette che indagano diverse cotture, consistenze e temperature, al fine di scoprire le popolari tradizioni giapponesi. Sperimentando di tutto un po': dai sushi e sashimi serviti in porzioni small o large all'agrumata tartare di salmone in salsa ponzu, fino ai soba, freddi o fumanti, presentati nella ciotola in gres, insieme a ricciola, orata, gamberi e calamari. E nel bicchiere? Sakè, birre jap (ma in carta non manca quella artigianale del birrificio comasco Vismara), vini italiani e distillati d'orzo, di riso e di patate dolci. Ideali dopo una crêpe di soia o un gelato al tè verde.

CHARME DI CINA - Sfiziosi e golosi, i gamberi fritti giungono a tavola impreziositi da pepe nero e cipollotto. E con loro, ci sono altre specialità ricette cinesi, come l'anatra al forno, il pollo agli anacardi e in salsa agrodolce, le seppie in salsa piccante nonché gli spaghetti di soia saltati in padella. E nella splendida terrina in terracotta? Fniscono branzino (tagliato in mini bocconcini), gamberi e tante verdure, sublimati in una sorta di zuppa dalle sfumature delicate e dall'anima rassicurante.

PRANZO A ORIENTE - Dal martedì alla domenica, il mezzogiorno si fa orientale. A disposizione, sia la carta sia una serie di menu a tema che spaziano dai 7 ai 13,50 Euro (caffè incluso). Per assaggiare sushi, sashimi e shimeshaba (sgombro marinato), maki e makunouchi (mix di pietanze crude e cotte), nabeyaki udon (in casseruola) e okonomi (a scelta, pollo fritto, cotoletta di maiale, crocchette o verdure saltate con manzo), nonché qualche cino-piattino, come i gamberetti in salsa kung pao. Inoltre, servizio takeaway sia a pranzo che a cena.