Pur non essendo un ristorante di cucina ligure, trae il suo nome da una specialità dolciaria del genovese, la torta sacripantina, piatto con cui il titolare della Taverna del Sacripante terminò il suo percorso di studi gastronomici. Lui si chiama Simone Suardi: cresciuto alla scuola di Alta Cucina Naturale di Pietro Leeman (ristorante Joia), ha deciso, dopo l’esperienza con Joia Leggero, di aprire un bistrot tutto suo, proponendo una cucina di base mediterranea che non disdegna i più svariati influssi internazionali. Il menu, appena rinnovato, è all’insegna della delicatezza e profuma di odori e spezie aromatiche.

Tra i primi segnaliamo: il risotto allo zafferano con cialda croccante, i maltagliati con triglie, sugo mediterraneo e briciole e le tagliatelle nere con polpo e verdure croccanti.
Tra i secondi il trancio di ricciola all’orientale con zucchine e pomodoro agro, l’arrosto di maialino da latte con rosti di verdure oppure la specialità della casa: il Fish and Chips del Sacripante, preparato con sfoglie di patata peruviana, yucca, patata americana, patata rossa, radice di loto e un mix di pesce che annovera tonno, salmone, branzino, halibut e gamberi fritti in una pastella leggerissima.

La carta dei vini, esclusivamente italiani, privilegia i piccoli produttori locali. Aperto solo per la cena, la Taverna del Sacripante spesso segue i ritmi degli spettacoli del cinema Orfeo, vicino a cui è collocato. Attivo anche il servizio delivery: grazie a dei pratici ed eleganti dinner-box biodegradabili tutti i piatti della carta sono anche take-away, ad un prezzo minore rispetto a quello pagato per la degustazione in loco. Da qualche mese la Taverna del Sacripante ospita inoltre un’esposizione d’oggetti d’arte permanente, complementi estetici per la migliore delle cene, disponibili anche per la vendita.

Inoltre, da pochissimo, la Taverna del Sacripante ha attivato il servizio delivery: grazie a dei pratici box - ecocompatibili e biodegradabili al 100% - è possibile asportare tutte le proposte della carta, conservarle in frigorifero e riscaldare al microonde.