Nelle ore di punta cè la coda fin fuori, sul marciapiede di via Bagutta, a Milano. Il Paper Moon è un locale di successo. Successo vero, decretato da una clientela eterogenea e brillante. Tant'è vero che e stato clonato.
C'è un Paper Moon a New York e uno a Istanbul; e, per rimanere a Milano, ci sono legami societari e familiari con Moon Fish (di fronte) e la Ranarita (in Brera). Dal 1977 il Paper Moon offre concretezza: buoni piatti, buone pizze, servizio pronto. Né ristorante né pizzeria, ma un felice connubio che soddisfa gli habitué e l'ospite occasionale. Non è, in altre parole, l'indirizzo per una cena-scena. Arredi eleganti e nitidi, molte piante verdi, alle pareti belle fotografie dei miti di Hollywood; ma niente effetti speciali. Semplicità nelle voci del menù, senza vezzeggiativi né svolazzi, e ricette sane e tradizionali. Dai camerieri, attenzione e cortesia. non cerimonie.
Mai tempi morti tra una portata e l'altra. Libertà di mangiare anche un solo piatto o una pizza, e via, senza complessi. E' quello che vuole la gente degli affari, della moda, dello spettacolo che qui è di casa.
La formula e quella voluta dal fondatoredell ristorante, Pio Galligani Magrini, ora affidata alla moglie Enrica Del Rosso e alla figlia Stefania Galligani. Ha un segreto, merito delle radici toscane della famiglia: la bontà delle materie prime. «Come i clienti si affezionano a noi, io mi affeziono ai buoni fornitori». dice la signora Enrica. In cucina, Raffaele Marcovecchio, chef marchigiano, dirige una brigata di 12 persone (altrettante custodiscono le quattro salette, su due piani). In un'atmosfera allegra e animata, potete spaziare tra le specialità di molte regioni. Dopo gli antipasti, variati e validi, cotture a puntino per spaghetti alla bottarga o risotti(parmigiana, certosina, milanese). Oltre alle famose carni alla griglia, sono raccomandati gli ossibuchi, lo stoccafisso con polenta, i moscardini alla livornese.
Per i vegetariani, fragranti insalatine, insalatone e verdure ai ferri. Si conclude con spettacolari torte di frutta, semifreddo al caffè, gelati, macedonia (costo di un pasto tipo, bevande escluse, 50mila lire; chiuso la domenica).
E la cantina? Non vasta ma ben selezionata: bianco e rosso della casa toscani, più una serie di etichette nobili con ricarichi onesti.