Ristorantimilano

Osteria Dei Vecchi Sapori

Via Jacopo dal Verme, 14

Milano - MI

Mezzi pubblici: Metro: Garibaldi F.S. - MM2 - Bus: 7, 11

Prenotazioni: 02 66802223

Giorno di chiusura:
sempre a pranzo
Orari di apertura:
a cena
Tipologia cucina:
italiana
Struttura:
Cantina:
nazionale e intrenazionale
Prezzo medio:
20-30 euro
Ideale Per:
Coppie, Gruppi, Famiglie, Aziende, Feste
Aperitivo:
Pranzo:
dalle ore 12.00 alle ore 15.00
Spazio all'aperto:
Numero coperti:
120
Servizi:
                       
DDescrizione Osteria Dei Vecchi Sapori Milano
Dopo anni di peregrinazioni, sembra quasi incredibile che si possa portare a termine un pasto completo senza spendere più di 25 euro in un locale di Milano; anzi in due locali (a poche decine di metri, in via Jacopo dal Verme, c'è un'osteria gemella). E non si tratta certo di una tetra bettola, ma di un moderno e gradevole ristorante che riprende gli elementi delle vecchie osterie - tovaglie di carta e pochi fronzoli nel servizio - in un contesto assai più chic, con tanto di arredamento orientaleggiante. Nel cuore del quartiere Isola, un tempo periferico, oggi centralissimo e piuttosto degradato ma in fase di "riqualificazione", come usa dire, l'Osteria dei Vecchi Sapori fin dal 1994 propone la sua formula: cucina essenziale, scelta limitata (ma più ampia che un tempo) e, soprattutto, prezzi ridotti. Un'idea che funziona, come si può ben immaginare: il locale è sempre frequentatissimo, specie nel weekend quando l'elevata affluenza può rendere il servizio molto lento e far "sparire" in breve tempo le pietanze più ambite.

Sul piano della qualità, intendiamoci, nulla di trascendentale: ingredienti e piatti proposti sono di discreto livello, ma non particolarmente originali e, a dispetto del nome, poco legati alla tradizione gastronomica del luogo (anche se il sito del ristorante promette casoeula, trippa, stinco e altre specialità). Il menu, che non contempla antipasti, prevede una serie di primi variabili a seconda della stagione: ospiti fissi i tagliolini al tartufo (il piatto migliore), ma ci sono anche discrete penne ai porcini e panna, ravioli di borragine alla mediterranea, tortelli di pere e formaggi e gli inconsueti ravioli di cernia al pistacchio con asparagi, riusciti ma penalizzati dalla scarsa salatura. Nel giusto momento dell'anno si possono trovare anche menu speciali a base di funghi, tartufi e cinghiale.

I secondi, prevalentemente a base di carne, sono notevolmente più corposi nelle quantità: immancabile la cotoletta alla milanese ma non mancano tartare di manzo, salamella alla griglia, costata e filetto. La polenta taragna accompagna diversi piatti tra cui la scamorza ai ferri con lardo valdostano; meno entusiasmanti i tomini allo speck. Ottimo, invece, il pollo arrosto alla birra con patate. Dolci di buon livello benché anche qui, verso fine serata, la cucina esaurisca le scorte: resta il tempo di assaggiare la mousse di mirtilli, il cheese cake al cioccolato e la torta di mele e cannella, la migliore. In lista, oltre al rosso della casa (un Nero d'Avola appena sufficiente), anche una decina di vini di etichette minori con ricarichi modesti, come il Chianti delle cantine Pieraccioni.

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