Ristorantimilano

Muti

Via Vincenzo Monti, 15

Milano - MI

Mezzi pubblici: Cadorna F.N. - MM1 - MM2 - Bus: 1, 19, 27, 43, 61, 70, 94

Prenotazioni: 02 4983607

Giorno di chiusura:
sabato mattina e lunedì sera
Orari di apertura:
a pranzo e cena
Tipologia cucina:
Italiana
Struttura:
Cantina:
Nazionale
Prezzo medio:
30/40 euro
Ideale Per:
Coppie, Gruppi, Aziende, Feste
Aperitivo:
Pranzo:
Dalle 12.00 alle 15.00
Spazio all'aperto:
Numero coperti:
80
Servizi:
                       
DDescrizione Muti Milano
C'era una volta l'Old America, luogo di libagioni e divertimento in una delle vie simbolo della borghesia milanese, via Vincenzo Monti: Antonio Ricchiuti, inventore di questo e di altri locali di successo, ne ha cambiato stile e insegna dandogli il cognome della mamma, Muti, ma anche quello del grande direttore d’orchestra con cui condivide i natali pugliesi, creando un luogo dalle calde atmosfere rétro, dove pranzare e cenare a base di specialità di carne e pesce.

FRA LIBERTY E RITRATTI - Un ingresso storico ed elegante dalla vetrata imponente prima, un banco-bar che accoglie il cliente poi, infine, un corridoio che accompagna nelle due spaziose sale interne: un percorso che sin dai primi passi si svolge fra le ospitali atmosfere d'antan scelte dal titolare per caratterizzare l’ambiente. Prezioso di oggetti speciali come i lampioni bianchi, il sinuoso specchio liberty, il divanetto capitonné e il grande orologio di modernariato che proviene da una stazione americana. Ma basta alzare lo sguardo sulle pareti in mattoni per capire che qui sono protagonisti i più noti personaggi del Novecento italiano, cantanti e giornalisti, stilisti e sportivi, attori di teatro e da Oscar, persino premi Nobel, ritratti - chi a colori, chi in bianco e nero - in un omaggio alla storia del nostro Paese.

LA TERRA… - Salumi selezionati innanzitutto, presentati nella scenografica "Cascata Imperiale delle Terre d'Italia", che include bufala e veli di scamorza, oltre che frutta e verdura di stagione e paste fatte in casa come le saporite pappardelle di crêpe al Roquefort con radicchio tardivo e Nebbiolo, o i tipici panigacci lunigiani al ragù di carne o al pesto, piuttosto rari in città. Prima donna resta comunque la carne, che arriva dalla lombarda Cascina Gamba, quindi a chilometro zero (un vero pregio): fiorentina, filetto cotto su pietra e corredato da chips nonché tagliata, presentata a tavola adagiata in una tegola di cotto. 

…E IL MARE - L'altra faccia del menu è incentrata sul pesce, che inaugura la lista con un piatto per due, in cui ostriche fresche e gratinate, scampi e gamberi alla catalana, mitili pastellati e cocktail di gamberetti disegnano la "Rosa dei Venti". A seguire: l'ittica "Onda Marina", trionfo di tonno, spada e salmone affumicati con carpaccio di branzino fresco, nonché le cozze ripiene, segreto "in rosso" dello chef. Fusilli, scialatielli, strasci e ravioli di mare rappresentano, invece, i primi di pasta, mentre tra i secondi primeggiano il delicato filetto di spigola in morbida crosta di patate, il branzino ripieno di gamberi con vongole e la Chateaubriand di tonno. Su tutto? Regna sovrano il granchio reale d’Alaska, servito nel vassoio di linguine per sei commensali.

TAGLIERI PER TUTTI - Stuzzicanti e confezionati con materie prime di prima qualità non mancano i taglieri: da quello di formaggi misti con miele e composte di frutta a quello di salumi e formaggi di Cascina Gamba (leccornie come strolghino, pancetta tesa, Branzi e lardo alle erbe), dal più forte "Sole rosso" con 'nduia calabrese e Auricchio al "Do di petto", più classico, con Prosciutto di San Daniele, culatello nostrano, Taleggio e pecorino di Sardegna.

LE PROPOSTE DI BACCO - Bianco per il pesce e rosso per la carne, come detta la tradizione, ma anche bollicine e un’ottima selezione di grappe per chiudere la cena in bellezza. La carta offre più di 150 etichette, con proposte al calice o nella mezza bottiglia, spaziando dal classico Fiano di Avellino dei Feudi di San Gregorio alla Ribolla Gialla del Castello di Spessa, nomi che aprono con dignità la strada al gotha del vino (Tignanello, Brunello e Sassicaia per citare qualche esempio).

LO CHEF CONSIGLIA - A pranzo, vige la carta della sera, ma quotidianamente in cucina viene stilato un menu del giorno che viene incontro alle esigenze di chi lavora combinando ingredienti di stagione e offerte del mercato: primi leggeri ma accattivanti come i paccheri alla Lipari con tonno e taggiasche, piatti unici che coprono l’intero pasto (la polenta con brasato) e insalate multi sapore che rallegrano i palati.

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