La storia è abbastanza esemplare. C’è un bravo cuoco, di Grado, figlio d’arte, che, dopo un apprendistato nella sua regione, cresce fino a diventare chef di locali importanti e di successo come il St. Andrews e il Torchietto. Alla fine decide di aprire un suo locale. Ci riesce nel 2002 quando con grande fatica (a Milano licenze e avviamenti costano uno sproposito) rileva un ristorante, inevitabilmente piccolissimo. Decide di fare la sua cucina, quella veneta di pesce, comunque alleggerita e sempre integrata con proposte di mare di altre tradizioni, quelle che piacciono ai milanesi.
Questa è la storia di Bruno Corbatto, chef patron del ristorante Martin Pescatore. È un locale piccolo e spartano. Una sola stanza con un mini-bancone all’ingresso e una manciata di tavoli. Le tovaglie sono verdi, le sedie sono Thonet. In un angolo c’è un affresco con un martin pescatore appoggiato su libri di cucina: un buon viatico. La cucina è di pesce e basta. La proposta è classica nella sostanza, molto legata alla tradizione del suo mare. Per un locale di questo genere la capacità di scegliere il meglio sul mercato è la cosa più essenziale. Ma a questa capacità Corbatto aggiunge tecniche di cottura moderne ed esecuzioni più che curate. La mano dello chef riesce a controllare al meglio i tempi di cottura: il pesce ci mette un attimo a stracuocere, e qui non succede mai.
Troverete antipasti come i fiori di zucca fritti con mozzarella e acciughe e un misto della casa con tanti assaggi cotti al momento. Primi come risotto con filetti di rombo e santoreggia e gnocchi di patate e ortica con capesante e curry. E piatti forti come i filetti di branzino in crosta di patate e il tortino di pesce spada alle erbe aromatiche. Tutti ghiotti e appaganti. Prenotando il giorno prima, si possono chiedere piatti e pesci speciali. Qualche dolce leggero e una quarantina di vini, prevalentemente bianchi, completano l’offerta. A mezzogiorno c’è lo stesso menu della sera. Dove Corbatto è stato bravissimo è nella politica dei prezzi: quasi tutti i primi piatti costano 8 euro, quasi tutti i secondi 12 euro. Un imbattibile rapporto qualità-prezzo. Una scelta intelligente che ha garantito fin da subito un grande successo al locale: evitate di andarci senza prenotare.