Ristorantimilano

La Lisca- Via Marghera

Via Marghera, 9

Milano - MI

Mezzi pubblici: Metro: Wagner - MM1 - Bus: 16, 18, 61, 67

Prenotazioni: 02 39400036

Giorno di chiusura:
domenica
Orari di apertura:
a pranzo e cena
Tipologia cucina:
italiana
Struttura:
Cantina:
una lista di pochi vini, tutti con eccellente rapporto qualità-prezzo.
Prezzo medio:
Ideale Per:
Coppie, Gruppi, Famiglie, Aziende, Feste
Aperitivo:
Pranzo:
dalle ore 12.00 alle ore 15.00
Spazio all'aperto:
Numero coperti:
Servizi:
                       
DDescrizione La Lisca- Via Marghera Milano
Chi ama il mare, pur se non ama pescare, sa che ci si può perdere fissando i pescatori, uno accanto all’altro, sui moli o sui pescherecci; ad attirare sarà la pazienza di quegli uomini taciturni, spesso appena ragazzi, oppure l’attesa della lotta,il momento in cui la lenza si tende, fa curvare la canna e le forze si oppongono, da una parte il pescatore e dall’altra il pesce.

Il momento in cui entri in sintonia con un pescatore di solito inizia quando questo inizia a raccontarti le proprie storie, spesso vere e proprie gare a chi esagera di più; fu in una di queste occasioni che iniziai a sentir parlare di lui, “la lisca”, più che un pesce una legenda; così chiamato perché così magro che la lisca ti sembrava di vederla.

Ci sono dei pesci dotati non di forza o fortuna, non di velocità o furbizia ma di una miscela di tutto ciò che fa si che nessuno riesca a catturarli. Tutti lo conoscevano, tutti avevano una legenda a riguardo, c’era chi diceva che gli aveva spezzato la canna pur se non aveva neanche lontanamente la forza di uno squalo, chi che gli aveva rosicchiato la rete pur non avendo i denti del barracuda; c’era chi sosteneva fosse un fantasma di un cuoco innamorato annegato in quei mari molti anni prima ed in quanto fantasma impossibile da catturare e più pescatori non riuscdivano a prenderlo più nuovi contendenti si mettevano alla sua caccia.

Fra questi anch’io; provai con tutto quello che avevo imparato nei miei anni di osservazione, provai esche che andavano dai vermi, al pane e persino alla Nutella ma le poche volte che lo vidi, riuscì sempre a sfuggirmi; un giorno, mentre stavo sul pontile del peschereccio, all’amo abboccò un pesce pressocchè identico a “la lisca”, stessi occhi furbi, stesse scaglie argentee ma soprattutto magro da far impressione; eppure non era lui, l’istinto mi diceva che questa era femmina.

Per l’emozione il vino ghiacciato che stavo bevendo mi cadde in acqua ed in quel preciso momento apparve lui, “la lisca” in tutta la sua magrezza che con un morso troncò una lenza che avrebbe resistito ad un pesce spada. Da quel momento il pesce scomparve e nessun pescatore riuscì più ad avvistarlo; come spesso fanno gli amici più intimi, se ne andò per una donna ed un bicchiere di vino freddo ed io, come i buoni amici, ancora lo aspetto.

Di tanto in tanto sul pontile ritrovo oggetti provenienti dal mare, una sveglia, uno scarpone...
Mi piace pensare che sono regali del mio amico "la lisca" e come tali gelosamente li conservo.

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