Ristorantimilano

Grangia

Via Vittorio Veneto, 2

Settala - MI

Mezzi pubblici:

Prenotazioni: 02 95375135

Giorno di chiusura:
Orari di apertura:
a pranzo e cena
Tipologia cucina:
italiana
Struttura:
Cantina:
nazionale
Prezzo medio:
30/40 euro
Ideale Per:
Gruppi, Famiglie, Feste
Aperitivo:
Pranzo:
dalle ore 12.00 alle ore 15.00
Spazio all'aperto:
Numero coperti:
55
Servizi:
                       
DDescrizione Grangia Milano

Si chiama Grangia. E si trova in campagna. Non molto distante da Milano, ma quel tanto che basta per dimenticare la meneghina metropoli. Un luogo sereno e silenzioso, dove ritrovare la genuinità di una lombarda landa lenta e rilassata, con un cuore contadino che batte ora come allora. Lo si sente. Tra le vecchie credenze, le travi in legno, il pavimento in cotto e la bianca stufa in ceramica. E lo si sente pure nel "privé", una sala da pranzo in stile Seicento fiorentino, con arredi forgiati da un ebanista bolognese. Una vera chicca. Per cenette speciali.

LE RICETTE DELLA NONNA - Niente menu scritto. Un po' perché i piatti parlano da soli e un po' perché qui si mangia ciò che offre la casa, ovvero le ricette della nonna. Quelle che la titolare Alessandra Negri tiene custodite in un quaderno, per poi realizzarle ai fornelli della sua cucina. Stando sempre attenta alla qualità e alla stagionalità dei prodotti. Che sono rigorosamente del territorio. "Io sono nata qui, come mio padre, mio nonno e il mio bisnonno", dichiara Alessandra. "Siamo gente legata a questa terra". E le pietanze lo rivelano. A cominciare dall'antipasto, povero nell'idea ma ricco nella sostanza: coppa, pancetta, salame e prosciutto crudo di un'azienda agricola di Pozzo d'Adda; torta al formaggio; verdurine sott'olio; peperoni lombardi con Salva Cremasco; uova in camicia con salsa verde; e un vellutato vitello tonnato. E poi c'è l'aia, c'è l'orto e c'è anche un po' di selvaggina (quando è periodo). Della serie: torte di verdure; lasagne e tagliatelle (fatte in casa) al ragù d'anatra (ma anche al capriolo o al cinghiale); cannelloni verdi al ripieno di coniglio e ricotta; pollo con farcia di castagne, mele, prugne e salsiccia; e, quando disponibile, capriolo con salsa ai mirtilli. Senza dimenticare gli involtini della nonna Angelina, preparati con carne di maiale e un ripieno di pangrattato, uova, grana e noce moscata e presentati con morbido intingolo.

I SAPORI TIPICI - Ma alla Grangia si possono riscoprire anche i cibi tipici di Lombardia. Quelli veri e sinceri. Come la trippa, il rognone trifolato, la rustisciada (con maiale, cipolla e pomodoro), la cassoeula, il fegato di vitello impanato, l'ossobuco e la costoletta alla milanese, accompagnata da una delicata insalatina di valeriana, fragola, mela, melone, pesca noce e cubetti di taleggio di capra (certo, per essere sicuri di trovarli è meglio prenotare). Sfiziose anche cotolettine di filetto di maiale dall'aromatica panure e variegati i risotti: alla salsiccia, al Gorgonzola e noci, alla crescenza e trevigiana, alla milanese, alla zucca, ai funghi e agli asparagi. Infine, dopo un Salva Cremasco con corredo di fichi caramellati, ecco una fragrante crostata alla marmellata di arance a chiosare la cena. E i vini? Sono selezionati con cura da Fabio Scarpitti, per un bel giro su e giù per l'Italia. Con doverosa sosta sui nettari di Oltrepò Pavese, Franciacorta e Valtellina. Da provare? Il Buttafuoco, la Bonarda vivace e il Pinot Nero dell'azienda Piccolo Bacco dei Quaroni.


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