Ristorantimilano

Bon Wei

Via Castelvetro, 16

Milano - MI

Mezzi pubblici: Bus: 1, 19, 33, 43, 57, 78

Prenotazioni: 02 341308

Giorno di chiusura:
mai
Orari di apertura:
dalle ore 12.00
Tipologia cucina:
Cinese
Struttura:
Cantina:
internazionale
Prezzo medio:
30/40 euro
Ideale Per:
Coppie, Aziende, Romantico
Aperitivo:
Pranzo:
Dalle ore 12.30 alle ore 14.30
Spazio all'aperto:
Numero coperti:
70
Servizi:
                       
DDescrizione Bon Wei Milano
Un tuffo in una nuova Cina. Rossa e scintillante. Radiosa come i pannelli in lacca che rivestono le pareti del ristorante Bon Wei, diretto da Yike Weng e dall'elegante moglie Wang Pei, entrambi dello Zhejiang. "Ci siamo voluti ispirare al nuovo design delle grandi città d'Oriente, come Pechino, Hong Kong e Shanghai", racconta lei. Il risultato è un fascinoso angolo gourmet in zona Sempione, con tanto di piccolo giardino zen, ideato dal raffinato architetto Carlo Samarati, già progettista del ristorante giapponese Kyoto e del thailandese Bussarakham. Il significato di Bon Wei? È l'unione di due lingue, il francese e il cinese: bon come buono, wei come gusto.

NEW CHINA – Banditi i tovagliati e le stoviglie dall'aria etno-folkloristica, i tavoli delle tre salette di Bon Wei sono apparecchiati con candidi tessuti che ricoprono interamente i ripiani, abbelliti da bianchi servizi in porcellana by Villeroy & Boch. In cucina, ad orchestrare dietro le quinte, c'è Guoqing Zhang, chef che vanta diverse esperienze a Hong Kong. "Confrontandoci con Guoqing, abbiamo portato a Milano nuove ricette e alleggerito la nostra cucina con fritture un po' più light", precisa Chiara. "Inoltre, abbiamo tralasciato la tradizione, scegliendo di non mettere in menu i canonici pollo alle mandorle, riso alla cantonese e involtino primavera". In lista, dunque, tante proposte di carne e di pesce, ma anche rane e anatra sempre disponibili, e qualche ricetta interamente vegetariana.

DAL SICHUAN AL MARE – La carta è un sunto di diversi sapori, un viaggio dai caratteri del Nord fino a quelli del Sud-est, passando per la nota provincia dello Sichuan, fra sapidità agrodolci, speziate, appena piccanti o fortemente pepate. Deliziosi i "fiori di involtini", piccole caramelle di pasta fillo fritte, ripiene di gamberi e mating, un piccola verdura bianca chiamata anche castagna d'acqua; delicati i ravioli fatti a mano, cotti al vapore, farciti con cavolo cappuccio, carote, funghi cinesi e spaghetti di soia; sfiziosi gli shao mai, fagottini di pasta aperti con crema di gamberi. Voglie piccanti? Da provare la zuppa di gamberi con funghi; l'anatra con basilico thailanse yulù; o quella pechinese da mangiare in una piccola crêpe con verdurine crude e salsa ai frutti mare hai xian jian. Senza dimenticare l'appetitoso pollo kon pao, con peperoni e arachidi; le insolite e dolci costine di maiale cha shao (cotte al forno), da abbinare magari ad un piatto di jiecai, verdure saltate simili all'asparago, molto croccanti e leggermente amare. Insomma, un banchetto variegato da sposare a un'altrettanta ricca carta dei vini, con nettari provenienti da tutta Italia più una selezione di champagne.

DISTILLATI SALUTI - Pochi i dessert in lista, poiché la cucina è "circolare": il dolce e il salato si ripropongono in ogni piatto e per tale ragione non nasce un vera e propria esigenza di chiudere il pranzo o la cena con un dessert. Ma se di gola si pecca, è possibile ordinare un fagottino con hong tou (i fagioli rossi dolci) o un budino di zucca con panna. Sigilla il pasto un bicchierino di grappa bianca, al riso, alla rosa, alla prugna o un liquore al ginseng. Oppure una tazza di tè verde, un infuso di fiore di tè e gelsomino o un fine mei gui hong cha (tè nero alla rosa).

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